Ho dovuto bestemmiare tre volte per poter iniziare a scrivere questa mattina. Torno da una notte di mutande rosa e tette scese. Devo rimanere sveglio almeno fino alle due del pomeriggio. L’unico mio desiderio è che non mi arrivi la chiamata per andare al lavoro. L’imprevedibilità dei contratti a chiamata è un bel dito nel culo. Lavorare per poter continuare questo bel circo equivale a due dita nel culo. Uscirò da lezione verso l’una e mezza, mangio qualcosa e vado a dormire. Mi sembra giusto, tanto la mia telefonata l’ho fatta. Loro fanno il contratto a chiamata, io li anticipo. Li avevo avvertiti che mi avrebbero dovuto far sapere almeno entro le nove di ieri sera. Puttana la miseria, dovrei avere una rendita. Poco importa, i soldi li rimedierò in un altro modo. Ho deciso: occhiali da sole in ultima fila e asocialità da mestruo intellettuale. Probabile che affascinerò anche qualcuno. Ero pieno di magia fino a un’ora fa. Ilaria mi raccontava di quei momenti in cui ti accorgi che i piccoli gesti che hai fatto nei confronti di una persona non sono passati inosservati.
La sveglia di Rudy .
La certezza che qualcuno abbia potuto osservare tacitamente i tuoi movimenti e lanciare piccoli segnali che hanno creato una reazione di incomprensibile attrazione a catena equivale a uscire dal mondo dell'autoreferenzialità.
Ho detto una frase troppo bella dopo questa confessione di Ilaria, di quelle frasi che possono reggere oltre quattrocento pagine di dissertazioni filosofiche, ma non la ricordo.
Rudy si toglie la benda da notte.
Pensa alla praticità delle cose e dai un po’ di acqua al tuo fegato che ne ha bisogno.
Rudy mi ha appena domandato che cosa sto facendo. Io gli ho risposto che sto scrivendo, lui mi fa -cosa scrivi?- e io -scrivo- e lui -una lettera?- e io –no- .
Ok, sono passate le due ore che dovevano passare ora cerchiamo di aprire la saracinesca senza fare troppo rumore altrimenti il compare Sam si desta dal suo sonno.
-Ma oggi lavori?- Rudy è tornato dal bagno e mi ha fatto questa domanda. Non gli ho dato una risposta perché ancora non lo so, intanto continuo a scrivere.
La sveglia di Rudy .
La certezza che qualcuno abbia potuto osservare tacitamente i tuoi movimenti e lanciare piccoli segnali che hanno creato una reazione di incomprensibile attrazione a catena equivale a uscire dal mondo dell'autoreferenzialità.
Ho detto una frase troppo bella dopo questa confessione di Ilaria, di quelle frasi che possono reggere oltre quattrocento pagine di dissertazioni filosofiche, ma non la ricordo.
Rudy si toglie la benda da notte.
Pensa alla praticità delle cose e dai un po’ di acqua al tuo fegato che ne ha bisogno.
Rudy mi ha appena domandato che cosa sto facendo. Io gli ho risposto che sto scrivendo, lui mi fa -cosa scrivi?- e io -scrivo- e lui -una lettera?- e io –no- .
Ok, sono passate le due ore che dovevano passare ora cerchiamo di aprire la saracinesca senza fare troppo rumore altrimenti il compare Sam si desta dal suo sonno.
-Ma oggi lavori?- Rudy è tornato dal bagno e mi ha fatto questa domanda. Non gli ho dato una risposta perché ancora non lo so, intanto continuo a scrivere.
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