sabato 7 giugno 2008

-INCIPIT-Mario dorme di giorno

-Un racconto non può partire con la descrizione di quel momento in cui si sta scrivendo quel racconto che si vuol descrivere-. La lunga esposizione dei suoi occhi ad una lampada a basso consumo lo aveva illuminato con questo pensiero. Cosa voleva scrivere non lo sapeva nemmeno lui, però ogni sera riprendeva in mano i suoi scritti, li correggeva e poi appuntava nuovi spunti. A volte li stravolgeva totalmente senza nessun problema. Mario definiva questa operazione rilettura, solo che questa rilettura durava da quasi sei anni. Nel momento in cui vedeva i suoi pensieri trasformarsi in tratti neri reali fissati su carta, cominciava a pensarli artificiali e li riimpastava alla ricerca del pensiero che canalizzasse tutte le mille contraddizioni dei suoi ricordi. Eppure faceva fatica a buttare gli oggetti materili con la stessa facilità con cui si disfaceva delle sue idee. Comodini, tavoli, scrivanie, insomma qualsiasi cosa con un cassetto era piena di cianfrusaglie di tutte le razze. Lettere di amici, di traditori, di donne, di trombamiche, di amanti, di fate, flauti, inviti a feste o compleanni, tappi di Berlucchi con data annessa, agende, cartoline, temi delle scuole elementari, pagelle, ramoscelli secchi, occhiali da vista mai messi, pacchi di cartine, pezzi di fumo, preservativi, tracce di pensieri sui quadernoni di diritto commerciale, pietre, bigliettini, fazzolettini di carta con numeri di telefono, volti di donne, fototessere, dadi, tessere, pezzi di vetro, pezzi di mosaici, pistole giocattolo, coltelli, rullini, penne, bacchette cinesi, unghie, cubi di legno, flaconcini 20x di Salvia divinorum, scontrini, biscotti secchi, struzzi di plastica, perizomi, cassette musicali, dispense dell'università, floppy disk, dischi, CD, bilancini, foglie, video cassette pornografiche, pupazzetti, gettoni del calcio in culo, chiavi, pass di concerti, biglietti teatrali, registratori portatili, fischietti, figurine di calciatori, posaceneri intagliati nei nodi di una quercia, pezzi di anfore etrusche, bottigliette di grappa, libricini di cucina, macchinine, orologi, lenti di ingrandimento, necrologi, accendini e altre robe che nemmeno lui sapeva di avere in quei cassetti.

5 commenti:

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  2. Continua da Mario Dorme di Giorno

    Mario è nervoso oggi, è stato nervoso tutta la giornata di ieri, e sarà nervoso domani. Sostanzialmente Mario non è riuscito mai a completare qualcosa di serio nella sua vita proprio per colpa del nervosismo. Un giorno decise di seguire un corso di yoga per il problema e il suo maestro Birbon Sakamoto gli spiegò la funzionalità dei 7 punti corporali per rilassare il corpo e tagliare fuori il nervosismo. Mario fu molto colpito dal primo dei tali : quello vicino all osso perineo, ossia vicino all’ano. Mario passò un intera settimana nel cesso ,di notte perché di giorno Mario dormiva, fino a che la Madre preoccupata busso alla porta del bagno “ Mario Mario ma cosa c hai tesoro ? “ “Niente Mammaaahhrrgg.. Sto meditando prrrrtttt” . Il Padre di Mario il Dottor Bruno Brunetti ginecologo affermato nella famigerata clinica Dorotella, aveva sempre pensato al figlio come un fallito , non aveva mai creduto in lui. Quando lo portava con lui da piccolino in clinica fu immensamente deluso nell’osservare il figlio sfuggire alle belle signorine che lo volevano spupazzare per correre a giocare con i falli di legno usati dal padre come fermacarte. Il dottor Brunetti non si curò mai della preoccupazione della moglie per il figlio fino a quando Mario cominciò con frequenza a dormire di giorno e vivere di notte farfugliando nei corridoi, dimagrendo a vista d occhio, scartagiocando nei suoi cassetti meticolosamente chiusi a chiave, avendo il colore del viso come la luce del monitor del computer con cui Mario scriveva tutte le notti. Chissà poi che scriveva si domandava il dottore maledendo l’introvabile password usata dal figlio per chiudere i suoi pensieri in quell piccolo pezzo di ingegneria amerigogiapponesecoreana. Anche durante le lezioni di yoga notturno tenute nel disordinato garage olioso del Nonno ,Mario fermava il maestro Sakamoto per scrivere qualkosa sul computer, con grave disappunto del maestro. “MARRIO Tu concentrare su tuo corpo per levare tuo dolore, lascia stare piccola macchina materiale di sogni e concentrati su punto 3comma4”. Che casino Mario! Tutti cercavano di aiutarlo anche se Mario in cuor suo non sentiva di avere nessun problema , lui a parte le folate di nervosismo stava bene, si sentiva bene. Aveva uno strano ottimismo che teneva nascosto e rinchiuso in sé nel suo cassetto dei sogni e misteri. Mario lì nascondeva anche il suo segreto della Felicità che avrebbe raggiunto da li a poco attraverso la strategia che Mario aveva stilato definitivamente nella sua mente.
    Mario Dorme di Giorno 2

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  4. Continua da Mario dorme di giorno 2


    -Mario svegliati!!!!-
    -S,vegliati sono quasi le 11- sentiva dall'altra parte della camera..
    -Svegliati fannullone...Mario svegliti altrimenti so io in che modo devo svegliarti-

    La mamma di Mario la Signora Barbara Barbarini, famosa in paese per le sue fantastiche marmellate, era una donna meravigliosa, tutti la conoscevano in paese per la sua generosità e spontanietà.
    Faceva delle marmellate cosi buone e gustose che in giro si diceva che erano miracolose..

    Un bel giorno di primavera la mamma si svegliò presto e vide davanti casa un bambino dal viso bianco triste, aspettava la mermellata miracolosa per portarla alla nonna che non stava bene. La povera donna aveva avuto una crisi di panico " marmellatosi". Il bambino prese la marmellata è scappo via di corsa. La nonna mangiò mezzo barattolo di marmellata di prugne e poi disse:
    - mmmmmmm, adesso mi sento meglio, questa marmellata è veramene buona-.
    Leggende metropolitane delle quali non si sa nè il perchè ne il per come è ne il per cosa..

    Mario era ancora sul letto, mezzo sveglio e mezzo stanco.
    - Che faccio me sveglio o rimango un altro po' a letto?
    Questo era quello che gli girava per la testa, decise di alzarsi è si sentiva più stanco di ieri, di oggi e di domani.. Era veramente stanco..
    Si guardò allo specchio, aveva un aspetto orribile: devastato, scombussolato, confusionario,
    spaccato, ruvido, bruciato, martellato, scavato, sminchiato... si faceva schifo da solo. Mentre si specchiava si diceva "Mario fai veramente vomitare". Prese, si girò e scappò da se stesso.
    Entrò in bagno e decise di farsi una doccia, perchè forse era meglio riprendersi prima di affrontare il maledetto pranzo dellla domenica con l'inetra famiglia.

    Era rimasto tutta la notte sveglio a vedere "Il signore degli anelli" 1, 2, 3. Durante la visione si era fatto di tutto: dai biscotti preparati dalla nonna al pesto della Conad.
    Decise di scendere in cucina; vide immediatamente lo sguardo minaccioso della Sig.ra Barberini, non disse neanche una parola, prese subio del latte al cioccolato, fette biscottate, burro e la marmellata miracolasa della mamma al gusto di albicocca.
    Mario amava la marmellata al gusto di albicocca.
    Mentre gustava la sua albicocca preferita sentì una vocina che proveniva dal salotto..
    Sperava che non fosse la zia Mary Maria.

    Mario dorme di giorno 3 by SECCO

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  5. Mario dorme di giorno 4

    Quella mattina del 10 Novembre tutto scorreva bene fuori alla stanza di Mario. I passeggini cigolavano, le signore sbuffavano per il freddo, i mendicanti mendicavano. Mario, dalle tapparelle abbassate della finestra, riusci ad intravedere il suo acerrimo amico, Francesco detto il Post-it, che si avvicinava con passo felpato verso la sua finestra. Il Post-it aveva sotto braccio innumerevoli riviste e giornali, da quelli di Gossip come Donna Quaterna, Oggi e Chi sa Che a quelli più illustri di scienza come Fonkius e National Geographic. Arrivato sotto alla finestra di Mario Frank Post-it sfilò dalla tasca destra del suo Montgomery Bluè una centinaia di figurine tra Calciatori, Ballerine e Cartoni Animati. Una vecchiettina che passava di li, lo guardò fisso e gli chiese "GIovannotto, mallei lossa che è proprio un belloragazzo". Mario rabbrividi a quella scena e si preoccupò che l'amico non portasse a termine la missione assegnatagli. Frank aveva incrociato le voglie di Luisa Cotonellas de las Palmas, una vedova argentina insaziabile. Era la più chiacchierata del quartiere. Si narrava che una volta, fosse entrata di nascosto nella casa di Giacobbe Sessoforte, il bellimbusto del quartiere, e lo avesse ammanettato. Per due giorni di fila i gemiti sconvolsero il quartiere fin quando la polizia entrò dentro la casa, di lui non era rimasto più niente, solo un liqudio squamoso biancastro che la scientifica analizzò più volte senza riuscire a venire a capo di che cosa fosse. Un nostro vicino.......

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