lunedì 21 settembre 2009

Sono stanca di vedere la mia faccia



















Contributo visivo: frame della serie televisiva "Twin Peaks" di David Lynch, 1990-1991 

martedì 1 settembre 2009

-VAGABONDI- Confessioni di un mentitore

Prova a fare lo stesso giro per una notte intera, avrai un punto di riferimento fisso. Sarà una vecchia puttana dagli occhi ingialltiti seduta su una fioriera intenta a guardarsi i piedi. Non chiederti a cosa pensa, sta solo fissando i suoi piedi. Se non ci credi prova a interpretare la parte dell'emarginato. Molla tutto. Non ti interessa? Allora non capirai mai chi fissa il vuoto.
Fidati, la sua diffidenza nei tuoi confronti è più alta di quella che tu potresti avere verso di lei.
In tre giorni avrò dormito sette ore. Sono stanchissimo. Non so più nemmeno io perchè lo sto facendo, oramai è rimasta solo l'insistenza della solita paura del fallimento. I piedi sono bagnati, la maglietta è bagnata, il cappello pure e altrettanto i pantaloncini. Quando si hanno dei pensieri legati alla sopravvivenza e alla prima necessità il resto diventa superfluo, anzi è odioso, irritante. E' in questo modo che si crea la differenza. Con la distanza dal giudizio altrui, con la presenza a se stessi e solo a se stessi, senza modelli. Il giudizio altrui può creare, ma anche distruggere. L'indifferenza verso il giudizio altrui potrebbe creare un punto zero, fisso e cangiante, ma nella maggior parte dei casi annulla. Per raggiungere questo luogo fisicamente inconcepibile c'è bisogno di non appartenere.
La solitudine parte dal silenzio e prosegue nella menzogna, è questo il dramma omeopatico della mia esistenza. Cercare di guarire da una malattia iniettando continue dosi dello stesso virus che ha generato quella malattia. Mentire per raggiungere la verità, non c'è altra soluzione.

Philadelphia, 18 agosto 2009

Contributo visivo: "Senza titolo" di un amico anonimo, 2009