giovedì 14 maggio 2009

-INCIPIT- Confessioni di un mentitore

Le mestruazioni non le aveva, ti avevo detto il contrario perchè non volevo confessare di essere caduto nuovamente nell'dea dell'innocenza.
Ora lo sai e sai pure che il suo sangue mi ha stregato, si è mischiato al mio e scorre nelle mie vene potenziando il mio battito cardiaco. Quello stesso sangue che ho lasciato sul mio ventre per tre giorni, una specie di rituale, un tatuaggio che mi restituisse la sacralità di quel momento. Anche se, a ripensarci, di sacro c'era ben poco, quantomeno nel luogo. Uno squallido divano in un inutile stanzone. Un delirio architettonico dei miei genitori, un luogo che doveva essere un mini appartamento per i miei nonni materni, ma che le vicissitudini hanno fatto diventare uno sgabuzzino. C'era di tutto in quel posto, dai fichi secchi di zia Iolanda alle scarpe e palloni da calcetto di mio fratello, un piccolo frigorifero vuoto senza corrente lasciato nel centro della stanza con la porta aperta per poterlo fare arieggiare, materassi e reti ortopediche accantonate ovunque, una lettiera per gatti, cartoni pieni di libri del liceo, trofei di tornei di tressette, due panche di olmo con tavolino annesso costruiti da mio padre nel suo periodo bricoleur da cassa integrazione. Insomma, la stanza emblema della mia famiglia, dove le cose più diverse possono restare accostate senza un senso e dove questa giustapposizione di oggetti utili e inutili non spaventa nessuno, ma al contraio diventano il simbolo di una filosofia di vita volta all'abbandono e all'attesa. A pensarci meglio, tutto questo bordello potrebbe essere il riflesso della depressione mascherata di mia madre, ma questo lo racconterò in seguito. Amico mio, questo è solo l'inizio, ti ho detto molte bugie e dietro queste bugie ci sono segreti che custodiscono altre bugie, ma apri bene le orecchie e ascolta quello che ora ti dirò. I segreti vanno ben custoditi, specialmente se sono offerti da un bugiardo cronico. Da questo momento in poi, che tu abbia accettato in modo volontario o meno di perpetuare questo segreto e quelli che ti svelerò, sarai anche tu un bugiardo. Non rompere il patto di silenzio, avresti bisogno di una buona strategia e di una forte architettura logica per far sembrare vero ciò che io da una vita abilmente nascondo. In questo campo sono io il maestro, potrei far cambiare il riflesso della tua immagine, perciò limitati ad ascoltare. Dopo la mia morte, se ne avrai voglia, racconta tutto ciò che è stato e non è apparso, ciò che non è mai avvenuto ed è stato creduto e ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.

Casalbore 3 gennaio 2009


Contributo visivo: "La Calunnia" di Sandro Botticelli, 1496