venerdì 13 giugno 2008

Ipotetici surrogati


Questa considerazione parte da una domanda (come d'altronde tutte le considerazioni): chi è o cos'è un surrogato?
Beh oggi la mia riflessione si è svolta così:
  1. Nietzsche di sottofondo, come presenza ambigua ma necessaria all'assopimento della mente.
  2. Spongebob for president.
  3. Assenzio emulsionato con sangue...
  4. ...lo stesso sangue che ora circola in corpi avversi, in corpi non propri: cariche simili si respingono.
  5. Corrente, troppa corrente e cenere da tutte le parti.
  6. Io che per la prima volta dopo tanto riesco a percorrere quella fune senza cadere, senza sbandare.
  7. E quella pesca alle mie parole non dette, ma farfugliate. Quell'incessante buttare le dita giù per la gola al solo scopo di afferrare il mio demone affinchè mi avesse lasciato in pace per un solo giorno.
  8. E quell'impalpabile senso di sazietà, senza volersene liberare.

Una controfigura non è l'attore. Esteticamente si assomigliano, certo. Ma nell'essenza sono diversi. Il superuomo di Dannunzio non è quello di Nietzsche: è una derivata.

Pareri avversi su questa condizione sono possibilissimi. Urlate o se possibile appiccate un rogo: qualcuno prima o poi se non vuol sentirvi verrà comunque a spegnerlo!

Utilità dell'intervento: deve esserci un'utilità?

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