mercoledì 12 novembre 2008

IO vs ME

X:- "Vorrei riuscire a vedere con gli occhi della mente quello che ad un qualsiasi osservatore sfugge mentre su un block-notes impagina la realtà. Il fascino del mistero, intrinseco alla mia persona, non trova spiegazioni, se non ammettendo la sazietà del reale. Credere all'esistenza di un mondo parallelo, a bolge surreali. In questo modo, soltanto, la certezza del sopravvento dell'uomo sulla mutabilità degli eventi, sarà raggiungibile".
Y:- "Amico caro, tu sei solo innamorato dell'idea di un mondo surreale. L'incertezza dettata dallo scorrere del tempo, diventa certezza della fine che lega gli uomini a questa terra. La consapevolezza che la mente umana può raggiungere traguardi inaspettati quando è soggetta all'immutabilità dello scorrere del tempo, è ormai nota. Se l'uomo non fosse più spronato da questa consapevolezza, confidando nell'amore e nella certezza dell'esistenza di una "surrealtà", l'intera umanità andrebbe incontro alla notte perenne. Quella morte interiore che affligge la casta pseudo-realizzata. Statica soddisfazione della condizione in cui si vive. Ogni mente pensante necessita di un'infinita scala per spaziare orizzonti sempre più vasti. L'immensità del mistero che avvolge questo mondo è certezza dei vivi. La credenza della possibile esistenza di un etereo giardino parallelo a questo è costruzione della mancata comprensione del mondo in cui si vive. Proiettare, quello che sfugge alla nostra mente, in un idealizzato punto di confluenza esterno, coincide con la raggiunta consapevolezza che la fine dei nostri giorni in questa terra sia l'unica cosa certa. Per questo l'unica incertezza che ha avuto l'uomo è stata l'impossibile comprensione della mutabilità degli eventi nella sua interezza, prima che il tempo completasse il suo corso.
Il tuo bisogno di surrealtà diventa la mia certezza del tuo estremo legame con questa realtà".

Contributo visivo: "Ragazza davanti lo specchio" di Pablo Picasso 1932

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